LOGO – Intervista a Giulia Di Gregorio su “Samurai”
In occasione dell’uscita del singolo “SAMURAI” ho intervistato Giulia Di Gregorio aka LOGO.
Ciao Giulia, piacere di averti sulle pagine di Tuttorock, vuoi cominciare a raccontarci come è nata la tua passione per la musica e quali sono stati i tuoi primi ascolti?
Ciao Maurizio, il piacere è mio! La musica come per molti, ha accompagnato la mia vita sin dall’infanzia, ma è definitivamente diventata una passione in adolescenza. Giocavo a pallavolo e anche se mi piaceva non ero decisamente portata. Spinta dalla passione per il punk rock dei Green Day, Blink-182 e dei SUM-41, ho iniziato a suonare il basso, cosa che mi è riuscita bene fin da subito. In più ero solista nel coro della scuola, un coro un po’ atipico in realtà. Cantavamo di tutti, dagli Incubus a Elisa ai Dream Theater.
Prima nei Van Houten, poi sei partita presto per andare a suonare in giro per il mondo, in paesi che solitamente non sono molto presenti nel panorama musicale, che esperienza è stata e cosa hai imparato?
Alan de The Van Houtens è un amico di vecchia data, veniamo dallo stesso paese di provincia, che penso non manchi a nessuno dei due. Anche se il progetto era di Alan, io ero solo una turnista al basso, eravamo una band di amici, ci divertivamo. A un certo punto però io ho mollato, non avevo testa in quel periodo e ho dovuto lasciare andare un poco di cose. Ma la musica in generale, non avrei mai dovuto abbandonarla del tutto, è stato un errore. Infatti ha iniziato a mancarmi. In un viaggio nella Patagonia Cilena, a Torres Del Paine, indossavo proprio una maglia dei Van Houtens quando ho incontrato Jonas, un ragazzo tedesco pluristrumentista con cui ho iniziato a suonare. Le dinamiche in Sud America e in particolare in Cile sono molto diverse. Puoi entrare in un locale e improvvisare un live di circa 15 minuti. In quel lasso di tempo hai l’attenzione di tutto il locale (ecco perché così poco tempo). Quando le cose sono diventate più strutturate facevamo un live a settimana a Valparaíso, grande più o meno quanto Torino. Anche questa cosa mi ha sorpreso: è come se lo stesso gruppo suonasse una sera all’Ohibò, l’altra all’Ostello Bello e la terza volta al Serraglio.
La scelta del nick LOGO a cosa è dovuto?
Logo è il mio soprannome, mi chiamano tutti così. Anche perché Giulia è un nome abbastanza inflazionato. L’ho voluto declinare tutto in maiuscolo per una scelta di stile. Sembra riempire il vuoto di un marchio che non c’è.
Samurai è il tuo nuovo singolo, molto bello devo dire, un sound ipnotico ed elettronico, quale senso hai voluto dare alla canzone?
Grazie, mi fa piacere ti piaccia. Samurai è il lato B di una cassetta di canzoni d’amore disperate in cui qualcuno spezza il cuore all’altro. Rivela un altro angolo della storia: quello di una persona che si fa tanti film mentali e che lotta nell’ombra delle sue strategie sperando di conquistare la sua ossessione del momento. Per me ha la forza di un guerriero, un Samurai. È una fatica vivere così!
Dopo questo possiamo aspettarci un EP o LP? Progetti in corso e futuri?
Il 14 aprile esce il mio nuovo brano su tutte le piattaforme digitali. Anche questo pezzo è frutto della collaborazione col mio producer, Simone Waxlife Lanza. In accompagnamento all’uscita ci sarà anche un breve videoclip in acustico, diretto come per il videoclip di Samurai da mia sorella Silvia Di Gregorio. Ho tanti pezzi già pronti, ma usciranno singolarmente. È una scelta. Voglio dare a ogni brano lo spazio che merita. Ogni uscita sarà un piccolo pezzo di un puzzle che costruisce il mio immaginario, già tracciato dal video di Samurai e da quello che uscirà col prossimo brano.
Al momento cosa ascolti?
Sembrerà autoreferenziale, ma almeno è onesto: io ascolto tantissimo i miei pezzi. La prima cosa che deve motivare un artista è l’esprimersi e rivedersi nelle sue vesti diverse, che sono le sue canzoni. È appagante. Oltre ai miei pezzi, in questo periodo sto ascoltando parecchio Brenneke, trovo la sua scrittura molto simile alla mia, The Killers, da quando è uscito il nuovo pezzo Caution, anche se non ho davvero mai smesso di ascoltarli.
MAURIZIO DONINI
Band:
LOGO
Credits:
Fotografie LOGO ph. Matilde Stoffa
Fotografie backstage e Samurai cover Francesca Emilia Minà
CEO & Founder di TuttoRock - Supervisore Informatico, Redattore della sezione Europa in un quotidiano, Opinionist in vari blog, dopo varie esperienze in numerose webzine musicali, stanco dei recinti mentali e di genere, ho deciso di fondare un luogo ove riunire Musica, Arte, Cultura, Idee.