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MommyMetalStories: SEPULTURA

MommyMetalStories: SEPULTURA

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Nei miei ricordi di adolescente metallara vi era solo un gruppo che la mattina riusciva a svegliarmi, un gruppo che ha segnato la storia del metal, anzi, per essere corretti del thrash, ma anche del death e del black metal: i Sepultura.

Erano gli anni ‘90, anni controversi, anni di cambiamenti, anni in cui la musica ha avuto un ruolo importante, quella musica, la loro musica.

Parlerò solo ed esclusivamente di musica e di una band, né di un prima , né di un dopo, né di litigi, né di nuovi gruppi.

I Sepultura nascono nel 1984 a Belo Horizonte in Brasile, ne fanno parte Max e Igor Cavalera, Paulo Jr e Jairo Guedz.

Si ispirano agli Slayer, ai Metallica e ai Sodom: i loro riff sono devastanti, la voce di Max è quasi orrorifica, Igor picchia le pelli, quasi fosse un terremoto, sono loro i trascinatori della band.

I primi due album Bestial Devastation (1985) e Morbid Visions (1986) non superano i confini brasiliani, ma specialmente il secondo va annoverato per via di Troops of Doom, Show Me The Wrath, Mayhem…Vigorose, nuove, importanti nel loro cammino.

Dopo questo album Jairo lascia la band e subentra il chitarrista Andreas Kisser.

Ora è tutto pronto, siamo nel 1987 l’album Schizophrenia viene distribuito in tutto il mondo, le tematiche sono a sfondo sociale e politico, la band è aggressiva nei testi, l’album si accosta sempre più al death, i riff diventano più precisi e più convincenti, da ricordare sicuramente i brani  Escape To The Void, The Abyss e Rest in Pain.

Ma questo sembra ancora non bastare ai ragazzi del metal estremo e nel 1989 con la pubblicazione di Beneath the Remains iniziano anche un tour europeo, l’album non è più acerbo, è di elevato spessore. La voce di Max è maturata, qui troviamo vere pietre miliari come: Inner Self, Mass Hypnosis, Lobotomy.

Con Arise, Chaos A.D. e Roots, l’album Beneath the Remains viene collocato come un lavoro di ottimo livello.

Ed eccoli arrivare gli anni ’90, loro li cavalcano appieno e nel 1991 pubblicano Arise, con questo lavoro raggiungono la popolarità a livello mondiale; qui Max Cavalera affronta tematiche sociali scagliandosi contro le ingiustizie del mondo e i poteri forti, contro le istituzioni; Igor è travolgente col suo drumming, Andreas sforna assoli portentosi, solo Paulo sembra avvolto da una luce fioca. Ma non importa, brani come Arise, Desperate Cry, Murder, Infected Voice li ricordiamo tutti… Cosa aggiungere?

Iniziano i live, seguitissimi, i fan apprezzano i Sepultura dal vivo, anche perché con Arise son diventati più cattivi, polemici, violenti e questo piace.

La critica li presenta come devastanti, come schiacciasassi, come travolgenti, come complessi ma articolati e con Chaos A.D. del 1993 non si risparmiano, siamo ad un’altra svolta, troviamo nuove sperimentazioni, contaminazioni dei ritmi tribali, elementi hardcore. La voce di Max è diventata sempre più uno strumento e trascina tutti, suoni incisivi, innovazioni, testi impegnatissimi: Amen, Kaiowas, Propaganda, Manifest, si dovrebbero nominare tutte.

Questo album e Roots  hanno contribuito a che il genere metal fosse un linguaggio, un linguaggio di rabbia, di potenza, di diritti che i Sepultura hanno ben spiegato nei loro testi, nei loro riff.

Arriviamo al 1996, la consacrazione avviene con Roots, sperimentano ancora, sperimentano le loro radici, contattano Carlinhos Brown che si adatta benissimo alle musiche dei Sepultura, e nessuno ci avrebbe creduto! Ma il connubio tra etno-music e le scariche violente e death del gruppo è qualcosa di innovativo.

Nasce l’etno-metal! Non me ne vogliano gli altri album, ma qui i pezzi sono bombe, sono portanti e ancor più devastanti: Roots bloody roots, Attitude, Cut throat, Ratamahatta, Lookaway (con Jonathan Dais e Mike Patton), Itsàri, Canyon Jam: non ci sono parole se non “perfezione” quella dei Sepultura.

Tutto quello che avviene dopo non ci interessa qui.

Qui interessa la storia di quattro ragazzi che son partiti da lontano, dalle loro radici e le hanno fatte conoscere al mondo.

a cura di MONICA ATZEI