ROBERTO FONSECA – Yesun
Yesun è il nono album solista del pianista Roberto Fonseca, componente del leggendario ensemble Buena Vista Social Club. Un’esplosiva miscela di jazz, musica classica, rap, funk ed elettronica. Per rompere le forme e abbattere i confini ma sempre in costante ricerca delle radici profonde della tradizione afrocubana. “È il disco che ho sempre voluto incidere: riunisce tutte le mie influenze, i suoni e le atmosfere musicali che mi hanno reso quello che sono,facendo alcune delle follie che mi piace fare dal vivo e inserendo idee che ho assorbito in questi anni in tour in tutto il mondo. Io cerco sempre di diventare un musicista migliore, quindi ovunque io sia continuo a esercitarmi e comporre, comporre ed esercitarmi. La mia cultura è abbastanza forte e varia per poter usare i suoni in un modo diverso, per consentirmi di prendermi dei rischi e mescolare le cose. Per andare avanti, sempre più avanti, senza mai dimenticare le mie radici. Yesun sono io, Yesun è quello che sono.”, ha dichiarato Fonseca. In prima linea per la rinascita della musica cubana per quasi trent’anni, fin dal suo debutto nel 1990 a soli 15 anni al Jazz Plaza Festival a L’Havana, Roberto Fonseca è sempre stato molto determinato nel voler diventare un punto di riferimento, una sorta di Chopin cubano, l’Herbie Hancock dell’isola caraibica, lavorando incessantemente alla definizione di uno stile immediatamente riconoscibile. Fonseca aveva già dato alle stampe tre dischi come solista quando, nel 2000, è entrato a far parte del gruppo Buena Vista Social Club, sostituendo Ruben Gonzalez (1919 – 2003) e andando poi in tour con ex componenti come Ibrahim Ferrer (1927 – 2005) e Omara Portuondo. Da solista, con Zamazu (2007) ha dato prova di essere a pieno diritto un performer e compositore. Il suo disco del 2012, Yo, nominato ai Grammy, ha visto la partecipazione di Fatoumata Diawara, inaugurando così anche una collaborazione live con la star maliana. Nel 2016, l’anno di uscita di ABUC, è stato direttore artistico del Jazz Plaza Festival a Santiago de Cuba e nel 2019 ha ricevuto il prestigioso riconoscimento Ordine delle arti e delle lettere dal Ministro della Cultura francese. Ora presenta questo nuovo disco, Yesun,un gioco di parole che simboleggia l’acqua.
L’opening dell’album è La llamada (La Chiamata), arricchito dal coro del quartetto femminile cubano di base a Barcellona Gema 4, il brano vive sul pianoforte di Fonseca e restituisce fin da subito il sapore del disco che stiamo iniziando ad ascoltare. Ma le contaminazioni sono molte, iniziando dal beat afro che in Kachucha che si mescola al ritmo della rumba e alla tromba di brahim Maalouf. Non manca l’anthem di Fonseca, “Ah de Cuba yo soy (Ah, io sono di Cuba)” e i vocals di Mercédes Cortes e Yipsi. Forse il momento più bello del disco, Cadenas (Catene), veloce e tambureggiante corre rapido come un espresso, riesce a combinare una varietà di generi creando un brano pieno di ritmo e dai sapori fusion. Una velocità che viene scemata sulla strumentale al piano Por ti, malinconico esempio di bravura da parte di Fonseca. Aggua è un vero e proprio inno al mambo, canzone piena di colore e vita, ti invita a muoverti a ritmo, anche qui il genere viene successivamente ripreso in Mambo pa la Nina. Ritorniamo a suoni jazzati con Motown, una componente molto forte nel pianista e nel disco prodotto, che ritroviamo ad esempio anche in OO. Non mancano ovviamente i brani che attingono direttamente alla matrice nativa di Cuba, Stone of Hope dove Fonseca canta su uno yambú, varietà di rumba cubana. E sempre il pianista a cantare, assieme a Herrera e Martinez, nella jammata selvaggia di Vivo. Finale di album in mano a Fonseca, con la notevole Ocha, che ancora va a richiamare i suoni de L’Avana; l’esibizione pianistica in No soy de esos, brano carico di virtuosismi, per poi andare a chiudere Clave, un funky cubano dove viene anche campionato Carlos Embale, un grande della rumba.
Un disco pieno di vita e colore, artisti superbi che mostrano tutta la loro bravura, ma senza mai eccedere in noiosi e inutili virtuosismi, qui la tecnica è al servizio del prodotto finale, e il risultato è un disco che mescola suoni afro-cubani con il jazz e alcune contaminazioni fusion.
MAURIZIO DONINI
Tracklist:
1- La llamada (Roberto Fonseca & Michèle Alderete) Feat. Gema 4
2- Kachucha (Roberto Fonseca) Feat. Ibrahim Maalouf
3- Cadenas (Roberto Fonseca & Danay Suarez) Feat. Danay Suarez
4- Por ti (Roberto Fonseca)
5- Aggua (Roberto Fonseca)
6- Motown (Yandy Martínez & Roberto Fonseca)
7- Stone of hope (Roberto Fonseca)
8- Vivo (Raúl Herrera & Roberto Fonseca) Feat. Joe Lovano
9- OO (Roberto Fonseca)
10- Mambo pa la niña (Roberto Fonseca) Feat. Gema 4
11- Ocha (Roberto Fonseca)
12- No soy de esos (Roberto Fonseca)
13- Clave (Roberto Fonseca)
Credits:
Produced by Roberto Fonseca & Daniel Florestano
Associate Producer Arantza Benito Melgar
Arrangements by Roberto Fonseca
Vocals Arrangements by Gema 4 on 1 & 10.
Recorded at studios: Meudon by Julien Basseres (Paris, France), Studio Diasporas by Oscar Ferran (Ivry sur Seine, France)
Feelback Studio by Cesar J. Cisneros (Barcelona, Spain), Flux Studio by Joey Wunsch (NY, USA)
Studio Scorpio by Delio Ferrero Moreira & Iván Ferrero Lofote (Havana, Cuba)
Edited by Daniel Florestano, Tomi Perez & Chema Perez at Boo Music (Barcelona, Spain)
Programming Roberto Fonseca & Daniel Florestano.
Mixed by Stephen Sedgwick at Studio 13 (London, UK)
Mastered by Carlos Freitas at Classic Master (Sao Paulo, Brazil)
Ibrahim Maalouf appears courtesy of Mister Ibe
Joe Lovano appears courtesy of ECM Records
Photography by Alejandro Azcuy
Publishing & Management – Montuno Producciones y Eventos, S.L
VOTO
Band:
Roberto Fonseca – pianoforte
Yandy Martínez Rodriguez – basso
Raúl Herrera batteria e il suo storico bassista
Guests:
Danay Suarez – voce
Mercedes Cortés – voce
Joe Lovano – sax
Ibrahim Maalouf – tromba
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CEO & Founder di TuttoRock - Supervisore Informatico, Redattore della sezione Europa in un quotidiano, Opinionist in vari blog, dopo varie esperienze in numerose webzine musicali, stanco dei recinti mentali e di genere, ho deciso di fondare un luogo ove riunire Musica, Arte, Cultura, Idee.