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MommyMetalStories-AEROSMITH

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Il 26 Marzo è stato il compleanno di Steven Tyler leggenda insieme ai suoi Aerosmith dell’hard rock e la rubrica Mommy Metal Stories non poteva che omaggiarli entrambi.
Quindi comodi che oggi si parla di Aerosmith e della loro Musica!

Partiamo dall’inizio: i cinque ragazzi muovono i passi inizialmente dalla provincia, i primi a far amicizia sono Steven e Joe, a Steven la scuola e il lavoro non interessano, il suo unico interesse è il mondo della musica e il suo obiettivo quello di diventare una vera rockstar. Steven è già stato inserito in alcune band studentesche, sempre con il ruolo di cantante e frontman, anche se la sua vera passione è la batteria; ma già da allora la sua presenza e le sue interpretazioni sul palco sono fenomenali e questo non passa inosservato.
Lui è alla ricerca di un chitarrista, ma non uno qualunque, uno che riesca ad esaltare questo suo punto di forza e che sia naturalmente bravo. Durante una vacanza incontra un chitarrista da cui rimane impressionato: il suo nome è Joe Perry, diciannovenne che come Steven suona in band studentesche alla ricerca del successo ed esattamente come lui ha intenzione di formare una rock band.
È il 1969 e da questo incontro tra Steven Tyler e Joe Perry sono appena nati gli Aerosmith; la band comincia a costruirsi intorno a questo duo, poi subentrano David “Pudge” Scott alla batteria e Tom Hamilton al basso. Già nel 1970 alle pelli troviamo Joey Kramer colui che ha dato il nome alla band e nel 1971 sale a bordo come secondo chitarrista Brad Whitford. Il gruppo decide di trasferirsi a Boston, per trovare una occasione e raggiungere il proprio sogno, la band in questa fase iniziale suona nei locali principalmente per vivere e mangiare, accontentandosi di compensi modesti e platee non proprio d’eccezione. Si crea così una consistente base di fan che nella città comincia ad apprezzare gli Aerosmith nelle esibizioni dal vivo, specialmente perché la band ha una grande capacità di coinvolgere il pubblico. Nel 1972 riescono a ottenere un’audizione da Clive Davis della Columbia Records, lui ascolta una loro esibizione a New York, per decidere se scritturarli o meno, i ragazzi si impegnano al massimo per centrare il loro obiettivo e lo ottengono. Il primo album dal titolo Aerosmith è del 1973, questo primo lavoro è importante per due motivi: perchè istituzionalizza l’hard-rock negli Stati Uniti, genere che fino ad allora era stato importato dall’Inghilterra e perchè contribuisce, assieme alla band dei Kiss, a traghettare il genere. Spicca il primo, e forse, maggiore classico del gruppo:  Dream On, che ha carattere ed eleganza, ma è hard-rock; da ricordare anche la ruvida Walking The Dog;  ma la Columbia non è proprio soddisfatta e cambia strategia per riuscire a far conoscere al meglio la band, scrittura gli Aerosmith per un tour negli Stati Uniti così da dimostrare a tutti il loro punto forte: le esibizioni dal vivo. Infatti il gruppo parte con una serie serratissima di concerti, in cui comincia ad avere un netto seguito di fan, uno zoccolo duro che si sentirà nel tempo.
Nel 1974 pubblicano Get Your Wings, che registra una maturità nei suoni e nei testi e diventa immediatamente un successo; è un classico della band, la voce di Tyler qua è inconfondibile, graffiante, sensuale e tutti i componenti son perfetti; da ricordare  Lord of the  Thighs, Spaced e Woman of the World.
Intraprendono un tour incessante che alimenta il successo di Toys in The Attic l’album del 1975 che irrobustisce ulteriormente il loro suono; i riff di Walk This Way sono memorabili, quei riff sono hard-rock puro, qui troviamo uno dei loro capolavori Sweet Emotion e la ballata You See Me Crying; ricordiamo anche Round And Round bellissimo brano che influenzerà non poco altri pezzi negli anni a venire. Nel 1976 è la volta di Rocks che si avvale della partecipazione di Paul Prestopino al banjo, questo lavoro segna il culmine del percorso degli Aerosmith all’interno del rhythm & blues, ne esalta la sua esasperazione e fortificazione. Qui ascoltiamo la particolare Back In The Saddle, la veloce Rats In The Cellar, la sciabolata di Nobody’s Fault; belle anche Get The Lead Out e Home Tonight; album di tutto rispetto che guarda in direzione metal.
Un album via l’altro ed eccoci al 1977 con Draw The Line che  vede ormai una band nel pieno della sua maturità, come attestano i testi di Critical Mass e di Get It Up,
ma a questo punto Perry lascia la band…
Infatti Night In The Ruts del 1979 è stato completato coi chitarristi Richie Supa e Jimmy Crespo, l’album non dà comunque segni di cedimento e vanta un grande brano degli Aerosmith: Chiquita, apparentemente semplice e scanzonato, ma in realtà profondo e capace di colpire nel segno. Troviamo anche Think About It da cardiopalma, la semi-ballads Remember ( Walking in The Sand) cover del gruppo The Shangri-Las carica di ritmiche soul; chiude in bellezza Mia lento da urlo. Un album rock e blues da riascoltare.
Su Rock In A Hard Place  del 1982 non troviamo i due chitarristi originali che vengono rimpiazzati da Jimmy Crespo e Rick Dufay, album di buon livello, ma forse non al pari dei precedenti.
Ma ricordiamo Jailbait pezzo hard rock, Bitch’s Brew con un Tyler in gran spolvero, Cry Me A River di Artur Hamilton da loro rivisitata, Rock in A Hard Place e un sound che rivedremo nei dischi successivi.
Nel 1984 Joe Perry rientra negli Aerosmith, si torna alla formazione originaria e i nostri firmano con la Geffen Records per un nuovo tour e un nuovo album.
Danno alle stampe Done With Mirrors nel 1985, il suono è appesantito e squadrato, è aumentato il rhythm e diminuito il blues: My First Your Face sensuale e sfacciata; Gipsy Boots tagliente; The Hop con un Perry ispirato e un Tayler che con l’armonica fa faville.
Ma i tempi sono cambiati e ora con l’avvento di MTV, la tv musicale che manda in onda i video a rotazione, serve qualcosa di forte, serve far passare un video musicale di un certo spessore per far conoscere gli Aerosmith alle nuove leve. L’occasione arriva nel 1986, quando i Run DMC vorrebbero costruire sul riff di chitarra di Walk this way un campionamento degno di nota da aggiungere a un loro pezzo. Riuscirci sembra un’impresa impossibile, quando un lampo di genio viene dal management della rock band, che pensa  a  mettere i due gruppi insieme e vedere cosa succederà. Il risultato è una vera e propria bomba! Su MTV il video di Walk this way diventa quello di punta e sbaraglia tutte le classifiche mondiali.: gli Aerosmith salgono sul podio più alto della musica mondiale.
Permanent Vacation del 1987 inanella Heart’s Done Time e Girls Keeps Coming Apart e ti cattura con Rag Doll. E chi di noi donne non ha mai sperato di vedere Steven come in quel video!? Per molti il maggior successo da quando hanno cominciato a pubblicare e poi arriva lei Angel, per me una delle più belle ballads di sempre.
Pump del 1989 è il culmine del percorso intrapreso negli anni Ottanta, come Rocks lo era stato per gli anni Settanta, abbiamo da una parte le sassaiole di Hoodoo/VoodooMedicine Man e di Dulcimer Stomp e The Other Side, dall’altra il singolo di una sensualità unica Love In An Elevator e la ballad che sfugge ai soliti clichè, Jane’s Got A Gun.
E arriviamo agli anni novanta, i singoli di Get A Grip del 1993 sono memorabili, le due serenate adolescenziali, per certi aspetti, Cryin e Crazy; la ballata epica e magniloquente di Amazing; troviamo pezzi rhythm and blues come Eat The Rich e Livin’ On The Edge. La band piazza al n.1 in America sia Get a Grip che Nine Lives nel 1997.
Tra l’uno e l’altro è uscito Big Ones nel 1994, la seconda raccolta dei maggiori successi da milioni di copie vendute.
In Nine Lives del 1997 troviamo i rhythm and blues granitici di Nine Lives  e di Something’s Gotta Give; la ballata romantica Hole In My Soul e la stravagante Pink.
Nel 1998 scrivono per il film Armageddon il brano I Don’t Want to Miss a Thing, singolo vendutissimo.
Siamo nel XXI secolo con l’album Just Push Play del 2000, che vanta una produzione high tech, tra i brani la potente e melodica Jaded e l’epica ballata Fly Away From Here.
Altro album di successi e nel 2004 tornano alle loro radici R&B con l’album di cover Honkin’ on Bobo  in cui il gruppo si esprime al meglio.
Finalmente il 6 novembre 2012 esce il nuovo album dal titolo Music from Another Dimension! Era ora! Lo stile è il loro, inconfondibile: Beautiful, decisa e dissonante; Tell Me ballad acustica; Street Jesus bella e dannata.
Scrivere di una band come quella degli Aerosmith che ha attraversato 50 anni di carriera non è facile, soffermandomi nello scrivere ho rivisto nella mia mente i primi vinili di mio padre, quelli degli anni 70 ed è stato un amarcord.
Un bellissimo amarcord.

A cura di MONICA ATZEI