STU LARSEN – Marigold
In questo momento della sua vita, Stu Larsen non ha una residenza fissa … Tutto quello che possiede è una valigia. Lo si può trovare nella sua terra natia Australia, in Spagna, Giappone o Sud America appena prima che prenda un volo e parta per la sua nuova destinazione. Il cantautore del Queensland (Australia), ha impacchettato tutta la sua vita in una valigia e ha iniziato un viaggio di 12 anni e 5 continenti in giro per il mondo che l’ha portato alla creazione di “Marigold”, il nuovo album in arrivo il 3 aprile per Nettwerk. Nel corso di 15 giorni ai Golden Retriever Studios a Sydney con il produttore Tim Hart [Boy & Bear] e l’ingegnere del suono Simon Berckelman[Philadelphia Grand Jury], Stu ha messo per la prima volta le mani sul mixer e partecipato al processo di registrazione del nuovo album. “To be honest, it’s the first time I’ve been physically and mentally present in the recording process. In the middle of the first album [Vagabond], my father passed away, so my mind was somewhere else. On the second one, my appendix burst, and I was two weeks late to the sessions. It was amazing to be there for ‘Marigold‘. We were making decisions on the fly and sticking with them. We weren’t going to go back and redo things. We agreed, recorded, and locked it in; which made it quick.”
Gli undici brani che compongono “Marigold” raccontano del percorso emotivo e di crescita che Stu ha vissuto in questi mesi, dal primo singolo “Whisky & Blankets (A Tu Lado)” all’ultimo pezzo che compone l‘album, “Phone Call From My Lover.” Nel tempo passato tra “Marigold” e il suo precedente LP “Resolute”, Larsen si è innamorato, ha vissuto una storia d’amore e ha visto il suo cuore spezzarsi, e tutto questo gli ha dato l’ispirazione per scrivere con un linguaggio molto personale. Se We got struck by lightning fa subito assaggiare la tematica sonora di Stu Larsen a chi ancora non ne fosse edotto, Hurricane si presenta come un pezzo vivace e ricco e si guadagna subito il titolo di canzone più orecchiabile del disco, pezzo notevole. Dopo la sapida Whisky & blankets, troviamo i tipici suoni folk Wires crossed, da menzionare la sognante Wide awake & dreaming con gli archi a fare da sfondo. Un disco che parte in maniera dolce e frizzante, malgrado tutta l’opera sia pervasa dalla malinconia, per poi declinare su toni sempre più intimistici e sentiti, resta intatta la capacità dell’artista di generare emozioni.
MAURIZIO DONINI
Tracklist:
- We Got Struck By Lightning
- Hurricane
- Whisky & Blankets
- Wires Crossed
- Wide Awake & Dreaming
- Where Have All The Leaves Gone?
- Je Te Promets Demain
- My Love My Love
- Movement & Time
- The Loudest Voice
- Phone Call From My Lover
Credits:
Etichetta: Nettwerk / Bertus
Pubblicazione: 3 aprile 2020
VOTO
CEO & Founder di TuttoRock - Supervisore Informatico, Redattore della sezione Europa in un quotidiano, Opinionist in vari blog, dopo varie esperienze in numerose webzine musicali, stanco dei recinti mentali e di genere, ho deciso di fondare un luogo ove riunire Musica, Arte, Cultura, Idee.