DIRTY SHIRLEY – Dirty Shirley
I Dirty Shirley sono la nuova band di Geroge Lynch, chitarrista che conosciamo per la sua militanza nei Dokken e nei suoi Lynch Mob, nonché in altro progetti. Insieme a lui il talentuoso giovane singer croato Dino Jelusic, già con gli Animal Drive e in alcuni brani dei Restless Spirits di Tony Hernando. A completare la formazione una potente sezione ritmica con Trevor Roxx al basso e Will Hunt, già batterista di molte band, tra cui i Black Label Society, gli Evanescence e anche di Vasco Rossi. In questo primo e omonimo album c’è un chiaro riferimento agli Whitesnake e ogni brano è ricco di elementi dal blues all’hard rock. Il drumming potente di Will Hunt non solo apre questo omonimo esordio dei Dirty Shirley ma anche “Here Comes The King”, ottimo e trascinante hard rock tra Whitesnale e Rainbow e la voce di Dino Jelusic è potente e carismatica tra David Coverdale e Ronnie James Dio e la chitarra di George Lynch crea riff distorti e di spessore, ma anche aperture più melodiche e come di consueto un gran bel guitar solo e “Dirty Blues” è ancora più Whitesnake e blues e non poteva essere altrimenti visto il titolo e la voce di Jelusic è molto vicina a quella del David Coverdale di una volta e ancora “I Disappear”, altro ottimo brano che vuole sganciarsi un po’ dai primi due brani, qui c’è un po’ di crossover, di grunge, melodie molto Alice In Chains e una sezione ritmica che si fa sentire, anche se delicatamente e mai troppo invadente, essenziale, presente e precisa con il già citato Will Hunt alla batteria e Trevor Roxx al basso. Si torna all’hard rock, ma dalla vena melodica con “Last Mand Standing” che alterna riff di chitarra decisi e potenti, ma anche guitar solo d’effetto sia in distorsione che con chitarra pulita.
Altri brani da segnalare sono “Siren Song”, dalle ritmiche più sostenute e veloci, ma il brano è pulito, la chitarra di Lynch gioca su suoni più puliti anche nell’assolo tra blues e neoclassico, c’è un Hammond che fa da tappeto e fraseggi melodici vocali impreziosiscono ancora di più il brano e “The Voice Of Soul”, ballad power e bluesy, splendida e molto Whitesnake anche nella timbra calda della voce di Jelusic, che tra splendidi vocalizzi duetta con la chitarra di Lynch. In chiusura “Cold”, molto Deep Purple periodo “Stormbringer”, dall’anima anche soul e blues, “Escalator”, dove il blues assume più significato, ma anche il southern rock e “Grand Master”, blues acustico e d’effetto, un viaggio verso i Led Zeppelin del loro terzo album, con chitarre acustiche, percussioni, borghi e tamburelli e nel finale alcuni effetti elettrici della chitarra di Lynch. Bello, potente, corposo, praticamente un album difficile da scordare.
FABIO LOFFREDO
Tracklist:
- Here Comes The King
- Dirty Blues
- I Disappear
- The Dying
- Last Man Standing
- Siren Song
- The Voice Of A Soul
- Cold
- Escalator
- Higher
- Grand Master
Label: Frontiers Records
Genere: Hard Rock
Anno: 2020
VOTO
Band:
Dino Jelusic: Voce
George Lynch: Chitarra
Trevor Roxx: Basso
Will Hunt: Batteria
https://www.facebook.com/DirtyShirleyRock/
http://www.frontiers.it
Appassionato di musica sin da piccolo, ho cercato di esplorare vari generi musicali, ma è il metal, l'hard rock ed il rock progressivo, i generi musicali che più mi appassionano da molti anni. Chitarrista mancato, l'ho appesa al chiodo molto tempo fa. Ho mosso i primi passi nello scrivere di musica ad inizio anni 90, scrivendo per riviste come Flash (3 anni) e Metal Shock (ben 15 anni), qualche apparizione su MusikBox e poi il web, siti come Extramusic, Paperlate, Sdangher, Brutal Crush e Artists & Bands. I capelli mi si sono imbiancati, ma la passione per la musica è rimasta per me inalterata nel tempo, anzi molti mi dicono che non ho più speranze!!!!