GRAHAM BONNET – Intervista al leggendario cantante hard rock
Abbiamo avuto la possibilità di parlare con Graham Bonnet, cantante che ha segnato il mondo dell’hard rock con la sua ugola collaborando con varie band storiche come Rainbow, Michael Schenker Group e Alcatrazz. Da qualche anno è tornato con la sua Graham Bonnet Band e abbiamo ripercorso un po’ tutta la sua carriera.
Ciao Graham e benvenuto tra le pagine di Tuttorock, è un vero onore parlare con te, con chi ha collaborato ad alcune delle pagine più belle dell’hard rock. Parlami dei tuoi ultimi progetti.
Grazie a te e a Tuttorock e grazie dei preziosi complimenti. Ho molte cose in cantiere ma l’ultimo album con la Graham Bonnet Band è “Meanwhile, Back In The Garage”, c’è quel sound che ho contribuito a creare nei Rainbow, del Michael Schenker Group e negli Alcatrazz. Ti paicerà, anzi penso che lo adorerai, spero almeno!!
Hai indovinato, è uno dei migliori album che ho ascoltato ultimamente e in recensione il mio voto è stato 8,5/10!!
Grazie di cuore veramente!
Mi sembra che tu stia vivendo una nuova giovinezza, la Graham Bonnet Band stra creando eccellenti brani di puro hard rock!
Grazie ancora e continueremo a farlo per coloro a cui piace l’album e vogliono saperne di più. Comunque si, mi sento in grande forma e sono molto motivato.
Hai praticamente contribuito a rendere grande l’hard rock passando da gruppi come Rainbow e Alcatrazz e altre grandi band, ne sei orgoglioso?
E’ un grande complimento anche questo, ho avuto la fortuna di lavorare con molti grandi musicisti nel corso di tutta la mia lunga carriera.
Cosa ricordi di quei momenti?
Ricordo prima di tutto la mia prima band, i The Marbles, che lavoravano anche con i Bee Gees, strano ma vero. Ricordo poi il fantastico primo Donington Festival del 1980 con i Rainbow, un momento veramente clou, poi il disco d’oro che abbiamo ricevuto in Giappone con gli Alcatrazz, sempre in Giappone anche l’esibizione con gli Impellitteri e c’era anche Billy Joel sullo stesso palco. Ricordo tutti i momenti più salienti, non lo scorderò mai.
Ora parlami dell’album e delle sue canzoni.
Come menzionato prima il nuovo album, ma anche il precedente “The Book” è per i fan del mio passato, penso che è il minimo che possa fare, sono ancora qui per loro. C’è sempre quel sound che ha reso famosi i Rainbow, gli Alcatrazz e il Michael Schenker Group, ma con qualche passaggio anche di un hard rock più moderno e al passo con i tempi. Ci sono tre brani che preferisco dell’ultimo album, “The Hotel”, “The Crying Chair” e “Long Island Tea”.
Perché?
Non saprei, forse perché ci ho messo tutto me stesso e rappresentano il Graham Bonnet di oggi, che non è poi così lontano da quello di ieri.
Non poteva essere il contrario, l’hard rock scorre sempre nelle tue vene, ma mi chiedo come fai a far rimanere inalterata la tua passione e ti chiedo anche come è nata!
Mi piacciono molti tipi di musica, non solo hard rock, anche generi musicali molto diversi tra loro. Mi piace ogni tipo di musica. Come è nata? Non saprei, sinceramente non saprei!
Hai sempre collaborato con grandi chitarristi, Ritchie Blackmore, Michael Schenker, Yngwie Malmsteen, Chris Impellitteri, Steve Vai e recentemente con Joey Tafolla e ultimamente con Conrado Pesinato, un chitarrista giovane che mi ha letteralmente impressionato, dal vivo non è facile riproporre assoli di chitarra di grandi chitarristi, facendo trasparire anche una propria personalità. Cosa pendi si loro?
Sono tutti chitarristi fantastici, come potrei dire il contrario? Per quanto riguarda Pesinato, si anche lui è un grande chitarrista, ma devo dirti che il mio preferito è stato Steve Vai, aveva molte idee creative e geniali per il tour di “Disturbing The Peace”.
Ora nella tua band c’è Joey Tafolla, altro chitarrista con molti anni di esperienza alle spalle. Perché l’hai scelto?
Era il ragazzo giusto al momento giusto, un bravissimo chitarrista, ma ci siamo già separati dopo il completamento dell’album.
Torniamo quindi al nuovo album, ma parliamo dei testi, di cosa trattano?
Esperienze di vita reale, solo realtà, non mi piace scrivere di cose fantasy.
Il tuo look non è mai stato molto accettato dai rockers e dai metallers più accaniti. Perché secondo te?
Io sono così, ma parla la mia musica.
Progetti futuri?
Un nuovo album e tante date live. Dimenticavo… stanno tornando anche gli Alcatrazz.
Grazie ancora Graham per l’intervista che ci hai concesso. Chiudila come vuoi per i nostri lettori e i tuoi fan.
Grazie per l’ascolto, per il vostro supporto e spero di rivedervi preso in tour.
FABIO LOFFREDO
Band:
Graham Bonnet: Voce
Conrado Pesinato: Chitarra
Beth-Ami Heavenstone: Basso
Jimmy Waldo: Tastiere
Mark Benquchea: Batteria
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Appassionato di musica sin da piccolo, ho cercato di esplorare vari generi musicali, ma è il metal, l'hard rock ed il rock progressivo, i generi musicali che più mi appassionano da molti anni. Chitarrista mancato, l'ho appesa al chiodo molto tempo fa. Ho mosso i primi passi nello scrivere di musica ad inizio anni 90, scrivendo per riviste come Flash (3 anni) e Metal Shock (ben 15 anni), qualche apparizione su MusikBox e poi il web, siti come Extramusic, Paperlate, Sdangher, Brutal Crush e Artists & Bands. I capelli mi si sono imbiancati, ma la passione per la musica è rimasta per me inalterata nel tempo, anzi molti mi dicono che non ho più speranze!!!!